Hai paura di parlare in pubblico? I tuoi pensieri ricorrenti davanti a una platea sono: “Cosa penseranno di me?”, “E se mi dimentico quello che devo dire?” e … “E se succede qualche imprevisto mentre parlo?”.
Poi la saliva inizia a mancare, le gambe a tremare e le mani diventano gelide come sofficini Findus appena tolti dal freezer.

Se ti riconosci in questi “sintomi”, allora anche tu fai parte di quei 328 milioni di persone al mondo che soffrono di glossofobia: la fobia di parlare in pubblico.
Paura di parlare in pubblico: LE CAUSE
Tempo fa ho chiesto a un mio cliente, una giovane donna titolare di una agenzia di comunicazione, perché il public speaking la terrorizzasse così tanto. “Perché davanti al pubblico mi sento vulnerabile. Nonostante anni di esperienza nel mio settore e nonostante mi reputi una persona sicura di me stessa, quando ho una platea davanti non sono più sicura nemmeno di come mi chiamo”.
Certamente esporsi davanti a una platea, ristretta o grande che sia, costituisce una situazione di stress. Uno stress più o meno intenso, a seconda di quanto siamo avvezzi a parlare in pubblico.
Paura di parlare in pubblico: I RIMEDI
Vediamo ora insieme quali sono le tre strategie migliori per vincere questa paura e iniziare a sentirsi sempre meno “vulnerabili” quando parliamo in pubblico.
- Abituati a parlare in pubblico.
Ricordi le prime volte che guidavi l’automobile come ti sentivi? Molto probabilmente impacciato, teso … sudato! Avevi sempre paura che qualcosa andasse storto, giusto? E poi pian piano ti sei ritrovato a guidare con lo smartphone in mano (pessima abitudine!!!) o, se sei una donna, a metterti il rimmel al semaforo rosso. E forse col tempo hai anche scoperto che guidare … TI PIACE!
E se succedesse la stessa cosa con la tua ansia di parlare in pubblico? Se provassi ad abituarti in modo graduale per poi magari scoprire una nuova passione?
Ok, non posso capire la tua ansia fino in fondo, per due motivi:
– non l’ho mai provata. Sin da piccola ero fortemente attratta dal pubblico. Pensa che ogni primo giorno di scuola elementare chiedevo alle maestre “Paola, Milena, posso essere ancora io la protagonista della recita di fine anno, tanto agli altri bambini non piace!”. E così per quattro anni consecutivi alla fine di ogni anno scolastico mi ritrovavo a parlare davanti ad almeno 1.000 persone: tutti i bambini della scuola e i loro parenti. Che brivido, me lo ricordo come se fosse ieri!
– non sono una terapeuta. Non è di mia competenza indagare eventuali traumi alla base della tua ansia.

2- Preparati, preparati, preparati.
Anziché focalizzarti sulla tua paura e vederla come nemica, abituati a vederla come amica, quell’amica che ti stimola a chiederti “Come posso prepararmi al meglio?”. I miei suggerimenti per un’ottima preparazione sono questi:
- dopo aver preparato una bella frase di apertura, memorizzala. Esercitati davanti allo specchio, per giorni, lasciala sedimentare nella tua mente. Ripetila, senza giudicarti. Fallo finché non ti senti naturale mentre la dici. E mi raccomando, accertati di non iniziare mai con intercalari che da subito ti tolgono autorevolezza, come “Ehm…”, “Uhm…”, “Allora…”, “Dunque…”, “Niente…”. E’ importante che tu dia da subito una prima impressione positiva di te. Preparando una bella frase di apertura e memorizzandola, inizierai da subito con il piede giusto e ti darai la giusta carica per affrontare il resto del tuo discorso con un atteggiamento più positivo e meno ansioso.
- memorizza i punti principali del tuo discorso. Ti suggerisco di non metterne mai più di tre, così da non sovraccaricare il tuo pubblico di informazioni. A tal proposito sul libro “Essere Steve Jobs: la gente non sa come dirlo, lui sì” di Carmine Gallo, ho trovato questa splendida metafora “E’ come se la maggior parte dei relatori cercasse di strizzare 2 Mb di dati in uno spazio che non può andare oltre i 128 Kb”. Ti suggerisco di memorizzare i tre punti chiave del tuo discorso e di usare qualche metafora e similitudine per rendere i tuoi contenuti più emozionali e semplici da capire. Non memorizzare nulla più, così da non correre il rischio di sembrare un robot e di “impappinarti” perché non ti ricordi cosa devi dire dopo.
- dopo aver preparato una bella frase di conclusione, memorizzala. Esercitati sempre davanti allo specchio, per giorni, lasciala sedimentare nella tua mente. Ripetila, ripetila senza giudicarti. Fallo finché non ti senti naturale mentre la dici. E mi raccomando, niente “Grazie” alla fine del tuo discorso: è il pubblico che deve ringraziare te! Una bella conclusione ti permetterà di lasciare la tua platea carica di sensazioni positive.

3- Usa la tua mente e il tuo corpo per affrontare la paura di parlare in pubblico.
Quando ti sorprendi a pensare “Il mio discorso sarà noioso, già so che diventerò rosso come un pomodoro, che gesticolerò troppo e che questa prestazione mi rovinerà la carriera, ecc.” grida un sonoro “STOOOOOOOP!” e inizia a parlarti diversamente. “Andrà tutto bene, sono competente e con calma riuscirò a stare davanti alla platea. Sarà un’esperienza che rafforzerà la mia autostima e condizionerà positivamente la mia carriera”. Per la legge dell’attrazione, i tuoi pensieri diventano realtà. Quindi pensa positivo così da attrarre eventi positivi! Al bando tutti i pensieri che ti portano a provare la cosiddetta ansia anticipatoria o il timore del giudizio degli altri.
Inoltre, secondo uno degli assunti chiave della PNL (Programmazione Neuro Linguistica), la nostra fisiologia condiziona il nostro modo di sentirci.
A tal proposito ci aiuta la psicologa Amy Cuddy, docente presso la Harvard Business School, con le sue Power Poses (pose potenzianti). Le Power Poses sono tutte quelle posizioni in cui noi facciamo movimenti che “ci estendono”, ad esempio allargare le gambe e mettere le mani sui fianchi o dietro alla testa.
Tutte queste posizioni ci consentono, se tenute per due minuti, di regolare la chimica del nostro cervello, aumentando il livello di testosterone (l’ormone della potenza, della forza) e diminuendo il cortisolo (l’ormone dello stress).
Al contrario, tutte le pose in cui ci rimpiccioliamo, ad esempio quando stiamo seduti con i gomiti sulle cosce a chattare con il nostro smartphone o a leggere, sono depotenzianti: fanno aumentare il livello di cortisolo nel nostro cervello e diminuire quello di testosterone.
Ma nessuno meglio di lei, Amy Cuddy, ci può spiegare il valore delle Power Poses, accompagnate ovviamente da pensieri positivi e potenzianti. Qui il video in inglese più famoso di Amy, semplicemente strepitoso!
Ansia di parlare in pubblico: se la affronti la superi 🙂
In questo video ti do dei suggerimenti per superare l’ansia dei primi istanti sul palco!
Ora conosci le tre migliori strategie per superare la fobia del public speaking, inizia ad applicarle da subito! Tieni presente che questi rimedi ti possono aiutare anche per superare l’ansia di parlare davanti a una videocamera, nel caso in cui tu voglia fare dei video per promuovere il tuo brand. A tal proposito, per evitare d’incorrere nei tipici errori, ti segnalo questo mio articolo sul public speaking nei video.
Ti auguro di trovare la forza di superare la tua paura di parlare in pubblico, perché il public speaking può farti provare davvero delle belle emozioni e non solo, può mettere le ali al tuo business! 🙂
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A prestissimo!

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