Tra non molto uscirà il mio libro “Video Public Speaking”. Libro dedicato alle tecniche di public speaking per parlare nei video. In questo articolo voglio darti un’anteprima.
Come diceva l’ex CEO della Chrysler Corporation, “Puoi avere le idee più brillanti al mondo, ma se non sei in grado di comunicarle, queste non ti porteranno lontano”. Il punto è che se hai un’idea brillante o semplicemente vuoi far sapere al mercato che esisti, devi essere in grado di comunicare in modo convincente ed entusiasmante il tuo valore: quello che sai fare e che ami fare. E devi comunicarlo efficacemente su diverse piattaforme, non solo offline (ad esempio in occasioni di incontri di networking, eventi, workshop, corsi di formazione, congressi, …), ma anche online: attraverso i video. Capisci bene che in un mondo come quello di oggi, dove la concorrenza è spietata e ognuno di noi è soggetto a centinaia di stimoli al giorno, diventa sempre più importante distinguersi. E le competenze di public speaking, anche per i video, diventano un requisito ancor più imprescindibile per rimanere sul mercato, promuovendo se stessi e il proprio valore.

Ti capisco. Tutto questo è più semplice da dirsi che da farsi. Ma il mercato è cambiato e vale la pena che tu faccia qualche sacrificio per assicurarti un futuro di stabilità. Oggi non basta più essere dei bravi professionisti. Per distinguersi bisogna diventare anche dei comunicatori abili, capaci di trasmettere con le parole, anche davanti alla telecamera, il proprio valore.

Di fatto oggi ciascuno di noi può scegliere.
-> Scegliere di essere reattivo oppure di essere proattivo.
-> Scegliere di fare video per condividere il proprio valore oppure scegliere di non farli.
Se scegli di fare video, ti consiglio di non improvvisarti speaker!
Per l’eccellenza non esistono scorciatoie. Non puoi migliorarti solo nel tuo lavoro, devi anche migliorare nel modo in cui comunichi quello che fai.
Moltissimi professionisti continuano a lamentarsi perché vorrebbero avere più clienti, un’agenda senza alti e bassi, oppure semplicemente un riconoscimento maggiore in termini di autorevolezza. Si lamentano, senza fare però qualcosa di concreto per cambiare la loro situazione. Spesso si crogiolano nei loro problemi, trovando consolazione nel parlare con professionisti del loro stesso settore che vivono i loro stessi problemi. Vivendo alla giornata, ahimè, non si rendono conto di quante opportunità nel frattempo stanno perdendo e di quante opportunità, ahimè, sono destinati a perdere.
Oggi è estremamente rischioso lavorare solo grazie al passaparola spontaneo, per emergere devi lavorare assiduamente sulla tua attrattività. Perchè il mercato è cambiato. Oggi, a differenza di ieri, non basta più essere bravi a fare il proprio lavoro. Oggi ci dobbiamo impegnare ad attrarre opportunità come un magnete attira il ferro. Ma come possiamo fare? Semplice: dobbiamo conoscere diverse strategie di marketing e investire le nostre energie anche nella produzione di video di qualità per farci conoscere e diffondere il nostro valore. E non è tutto qui. Dobbiamo osare, cimentarci in attività nuove, bramosi di migliorarci, in primis nell’arte del public speaking.

Vuoi farti conoscere attraverso i video? Basta auto-sabotarti!
La grande convinzione tra chi ha successo e chi non ce l’ha spesso sta nel modo di pensare.
I professionisti che si auto-sabotano hanno convinzioni limitanti del tipo:
– “Già sono impacciato a parlare in pubblico dal vivo, figuriamoci davanti a una telecamera…”
– “Io che faccio video? Non so da che parte cominciare e poi non mi va di mettermi così tanto al centro dell’attenzione”
– “Dai, parlo in pubblico da anni, so comunicare efficacemente. Sia dal vivo sia davanti alla telecamera”
– “Ho una bella parlantina. Me la cavo bene a parlare in pubblico e non ho alcun problema a parlare davanti alla telecamera”
– “Conosco così bene il mio prodotto/servizio. Che problemi devo avere a parlare davanti alla telecamera?”.
In un contesto competitivo come quello moderno, tutti questi modi di pensare al public speaking sono controproducenti. Rappresentano pericolose idee virus che contaminano la tua crescita come professionista.
Il punto è i professionisti di oggi non sono ancora abbastanza consapevoli di cosa sia il public speaking e di cosa significa comunicare in modo davvero efficace.
Ma analizziamo le convinzioni limitanti che ho elencato prima. Capiamo insieme perché sono limitanti e come devi riformularle per farle diventare convinzioni potenzianti.
– “Già sono impacciato a parlare in pubblico dal vivo, figuriamoci davanti a una telecamera…”
Davvero vuoi rinunciare a opportunità di business e di crescita professionale solo per la paura? Davvero vuoi rinunciare a una vita migliore perché l’ansia del public speaking ti blocca? Ti assicuro che la paura del public speaking può essere superata e che nove persone su 10, dopo averla superata, mi dicono “Wow, ma parlare in pubblico è anche divertente!”
- Convinzione potenziante: “Non è giusto che limito il mio sviluppo professionale, voglio imparare a parlare in pubblico, anche davanti alla telecamera”.
– “Io che faccio video? Non so da che parte cominciare e poi non mi va di mettermi così tanto al centro dell’attenzione”. Fare video è più semplice di quello che credi: devi avere un metodo. Certo, parlare davanti a una telecamera e fare video significa mettere te stesso al centro dell’attenzione, ma pensare così, sei sei un po’ timido e riservato, certo non ti aiuta. Parlare davanti a una telecamera e realizzare video significa anche dare voce amplificata al tuo valore. Diffondere il tuo sapere e i tuoi consigli a un numero enorme di persone. Se sei un fisioterapista, ad esempio, e la tua vision consiste nel voler diffondere la cultura della salute in Italia, fare un video o una serie di video sull’importanza della postura può sicuramente essere utile alle persone. Stai facendo del bene, gratuitamente. Pensare invece di non fare video perché ti dà fastidio stare al centro dell’attenzione è piuttosto “egoista”, non credi?
- Convinzione potenziante: “Vinco la mia timidezza e il mio disagio. Facendo video posso a mio modo contribuire allo sviluppo delle persone. Faccio del bene al mondo. Realizzo la mia vision”.
– “Dai, parlo in pubblico da anni, so comunicare efficacemente. Sia dal vivo sia davanti alla telecamera”. L’abitudine deve per forza portarti un vantaggio? Non pensi che esistano anche le cattive abitudini? Essere abituati a parlare in pubblico non significa per forza saperlo fare in modo efficace. Può significare sentirsi sempre più a proprio agio. Ma nel public speaking non basta sentirsi a proprio agio, bisogna conoscere le giuste tecniche per comunicare efficacemente. Non bisogna solo sapere cosa dire, ma anche come e quando dirlo. Se vuoi crescere come professionista, devi essere disposto a mettere in gioco le tue abitudini e a migliorarti costantemente. Anche nel public speaking.
- Convinzione potenziante: “Parlo in pubblico da anni, ma senza un metodo imparato da un professionista. Quindi sicuramente posso migliorare, anche quando parlo davanti a una telecamera”.

– “Ho una bella parlantina. Me la cavo bene a parlare in pubblico e non ho alcun problema a parlare davanti alla telecamera”. Avere una bella parlantina non significa e non comporta necessariamente saper parlare in pubblico. Anzi, può essere anche controproducente. Ho visto molti professionisti spigliati letteralmente “stordire” il pubblico con la velocità e il ritmo del loro eloquio incalzante. E ho visto anche molti professionisti con una bella parlantina esprimersi in modalità monocorde…noiosa e per nulla coinvolgente. E ancora, ho visto professionisti con una bella parlantina parlare in modalità autoreferenziale, cioè per loro stessi e non per il pubblico. Senza farsi capire. Se vuoi crescere come professionista, devi smettere di pensare che per parlare bene in pubblico sia sufficiente avere una bella parlantina. Devi essere consapevole che dietro a un comunicatore chiaro ed efficace (e dietro al public speaking in generale) c’è un mondo, tutto da esplorare.
- Convinzione potenziante: “Ho una bella parlantina, va bene. Ma sicuramente questa non implica che sia un comunicatore chiaro ed efficace, anche quando parlo davanti a una telecamera. Dietro il public speaking c’è un mondo. Lo voglio esplorare”.
– “Conosco così bene il mio prodotto/servizio. Che problemi devo avere a parlare davanti alla telecamera?”. Questa convinzione non è pericolosa, ma pericolosissima. E’ proprio perché conosci bene il tuo prodotto/servizio che rischi di cadere nella cosiddetta “maledizione della conoscenza”, ovvero di parlare in un modo comprensibile solo per te e per pochi addetti ai lavori. Precludendo così a gran parte del pubblico di capirti, apprezzarti e ricordarsi di te.
- Convinzione potenziante: “Conoscere il mio prodotto/servizio non significa che sono in grado di spiegarlo a tutti in modo chiaro e coinvolgente”.
Sei pronto per questo viaggio? Hai allacciato le cinture? Oppure forse ancora qualche dubbio ti trattiene? Lasciami indovinare, forse stai pensando “Ma ce la posso fare anche io che non ho competenze nell’ambito della comunicazione digitale?”.
Tranquillo.
Anche io, prima di girare i miei primi video, avevo mille dubbi, ma ti assicuro che una volta che ho capito come orientarmi nel mondo dei video, sono arrivata a divertirmi nel produrli! Il tempo non è più un problema: programmo quattro giorni l’anno da dedicare interamente alla produzione di video per tutto l’anno. Sì, anche tu in soli quattro giorni all’anno puoi fare tutto, se vuoi e se sai come farlo. Sei pronto ora, vero? Pronti, partenza, … Video!
Vuoi migliorare il tuo Public Speaking e il tuo Video Public Speaking?
A prestissimo!
Chiara

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