Qual è il ruolo di un Trainer? E come si diventa un Trainer davvero efficace?
Queste sono le domande alle quali ho dato risposta lo scorso venerdì 20 settembre 2024, durante una sessione di formazione organizzata per Huawei. Questa esperienza è stata parte del programma “Train the Trainer” e si è rivolta ai tecnici delle aziende partner che si occupano della distribuzione e installazione degli impianti fotovoltaici di Huawei. Questi professionisti, oltre al loro ruolo tecnico, hanno anche la responsabilità di formare gli installatori che lavorano sul campo.
La sfida principale affrontata durante la sessione è stata quella di mostrare come un trainer può fare la differenza, andando oltre la semplice trasmissione di conoscenze tecniche. L’obiettivo era fornire ai partecipanti gli strumenti e le competenze per diventare formatori efficaci, capaci di creare un impatto duraturo sui loro allievi. In un settore come quello dell’energia solare, in continua evoluzione e ricco di complessità tecniche, è infatti fondamentale che la formazione sia chiara, coinvolgente e orientata alle esigenze dei partecipanti.
Il Ruolo del Trainer: Facilitatore, Coach e Comunicatore
La mia sessione di “Train the Trainer” è iniziata con una riflessione sul ruolo del formatore. Un bravo formatore non è solo un esperto del prodotto, ma è soprattutto un facilitatore e un coach. Deve saper coinvolgere il suo pubblico, ascoltare attivamente, comprendere i bisogni degli altri e adattare il proprio stile di insegnamento di conseguenza. Ho evidenziato come un trainer efficace sia in grado di rendere anche gli argomenti più complessi facilmente comprensibili, utilizzando esempi pratici, metafore e storie che aiutano a fissare i concetti chiave.
La mia definizione di Trainer efficace:
- Facilitatore: mette il pubblico al centro, crea un ambiente di apprendimento positivo e coinvolgente;
- Coach: aiuta i partecipanti a sviluppare le proprie competenze e a trovare soluzioni autonomamente;
- Comunicatore: rende i contenuti tecnici accessibili e interessanti.
L’Importanza della preparazione e della conoscenza del pubblico
Uno degli aspetti chiave su cui ho insistito è stato il concetto di preparazione. Ho sottolineato come un formatore efficace non si limita a conoscere il proprio argomento, ma si prepara anche per conoscere il suo pubblico. È importante capire chi si ha di fronte, quali sono le aspettative, il livello di conoscenza e le possibili obiezioni dei destinatari della formazione. Questo permette al trainer di adattare il proprio linguaggio e i propri contenuti, rendendo la sessione più rilevante e coinvolgente per tutti i partecipanti.
Un esempio pratico che ho condiviso durante la sessione riguardava la gestione dell’attenzione nei contesti di formazione online. Durante i webinar, la capacità di mantenere alta l’attenzione dei partecipanti è una sfida. Ho fornito suggerimenti pratici su come alternare presentazioni con domande dirette, attività interattive e pause strategiche per mantenere il livello di energia alto e l’interesse sempre vivo.
Dell’importanza di questo aspetto parlo anche nel caso studio di Deloitte Italia.
L’Analisi delle differenze tra webinar e formazione in presenza
Un altro elemento chiave della mia formazione è stata l’analisi delle differenze tra webinar e sessioni in presenza. Ho spiegato che mentre in presenza il trainer può utilizzare il contatto visivo e il linguaggio del corpo per mantenere alta l’attenzione, in un webinar è necessario adottare strategie diverse. Ad esempio, bisogna mantenere un ritmo più serrato e fare uso di strumenti interattivi come sondaggi, quiz e domande a sorpresa per mantenere alta l’attenzione del pubblico.
Ho anche sottolineato l’importanza di gestire il proprio linguaggio non verbale durante una formazione a distanza. Anche se dietro una telecamera, il trainer deve essere consapevole dell’impatto che la propria energia, tono di voce e gestualità possono avere sugli altri.
Simulazioni pratiche: dal webinar alla presentazione in presenza
Per aiutare i partecipanti a mettere in pratica ciò che avevano imparato, ho organizzato una serie di simulazioni pratiche. I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi, con due gruppi incaricati di simulare una presentazione in modalità webinar e gli altri due una presentazione in presenza. Ogni gruppo ha dovuto presentare un prodotto Huawei, mettendo in pratica le tecniche e le strategie discusse durante la sessione teorica.
Queste simulazioni hanno permesso ai partecipanti di sperimentare in prima persona la differenza tra i due approcci e di ricevere feedback specifici su come migliorare. È emerso chiaramente che i partecipanti con una solida conoscenza del prodotto fossero più sicuri e coinvolgenti, mentre coloro che erano meno preparati tendessero a essere meno fluidi nella loro esposizione.
Al termine di ogni singola simulazione ho fornito feedback dettagliati e personalizzati a ciascun partecipante, sottolineando gli aspetti positivi e offrendo suggerimenti su come migliorare. Questa parte della formazione è stata molto apprezzata, in quanto ha permesso ai partecipanti di riconoscere i propri punti di forza e di individuare aree di miglioramento.
La reazione dei partecipanti e l’impatto della sessione
L’entusiasmo e l’energia dei partecipanti sono stati contagiosi. Il mio training si è concluso con una vivace sessione di domande e risposte, dove i partecipanti hanno potuto chiarire dubbi, condividere esperienze personali e discutere delle sfide incontrate nel loro ruolo di trainer. Molti di loro hanno espresso gratitudine per l’opportunità di partecipare a una formazione così pratica e interattiva e mi hanno condiviso feedback molto positivi, sottolineando come abbiano apprezzato il mix di teoria, pratica e momenti di confronto.
Il caso studio “Train the Trainer” per Huawei ha evidenziato come la formazione sia un’arte che richiede competenze molto diverse rispetto alla semplice conoscenza tecnica. Un trainer efficace è una persona che sa creare connessioni, coinvolgere il pubblico e trasmettere i contenuti in modo chiaro e appassionante. È un facilitatore, un coach e un comunicatore che sa adattarsi alle esigenze del proprio pubblico.
Questa esperienza è stata un’ulteriore conferma che il ruolo di un trainer non è mai statico: richiede una continua crescita personale, la capacità di mettersi in gioco e la volontà di imparare sempre nuove tecniche per coinvolgere e motivare i propri allievi.
La formazione è una strada a doppio senso: non è solo ciò che si insegna, ma anche ciò che si impara dagli altri. E questo è il vero segreto per diventare un Trainer davvero efficace.
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Un abbraccio,
Chiara
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