Aggiornato al: 15 Luglio, 2024

Perchè il Metodo Parlare Chiaro®️ è diverso: la storia di Silvia

Qualche settimana fa ho avuto il piacere di fare una Consulenza Strategica di Public Speaking a Silvia, CEO di un’azienda torinese che era già stata affiancata in passato da due diversi Trainer di Public Speaking e che era in cerca di un tipo di supporto diverso.

Silvia in passato era stata affiancata da due Trainer di Public Speaking con approcci differenti.

La prima Trainer con un approccio orientato alla perfetta esecuzione. Silvia mi ha riferito che le faceva dire mille volte “Buongiorno”, la allenava a migliorare la sua intonazione e il suo portamento.

La seconda Trainer con un approccio orientato all’improvvisazione: zero preparazione, soltanto tanto allenamento a esprimere messaggi di senso compiuto sui due piedi.

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Il problema di Silvia? Dopo tante consulenze, si sentiva ancora impacciata e frustrata. “Non posso dedicare ore e ore alla preparazione di ogni singolo intervento. Ho bisogno di imparare a lavorare bene e in velocità”.

Dopo avermi descritto la sua situazione, la domanda che mi ha fatto Silvia è stata questa: “In che modo il tuo metodo di lavoro si differenzia da quello delle precedenti Trainer, Chiara?”

Il Metodo Parlare Chiaro®️ è molto distante da entrambi gli approcci delle due Trainer che hanno seguito Silvia in passato.

Da un lato NON si basa assolutamente su un approccio orientato all’esecuzione. A me sinceramente non interessa per nulla farti ripetere “Buongiorno” centinaia di volte alla ricerca dell’intonazione e della postura impeccabile. Anzi, se devo dirtela tutta, credo che questo tipo di approccio ti porti a diventare tutt’altro che spontaneo… Parlare in pubblico non è un esame, nel quale devi dimostrare di essere perfetto. Parlare in pubblico è un atto di condivisione.

E dall’altro lato non condivido neppure un approccio formativo totalmente basato sull’improvvisazione, perchè prima di imparare a improvvisare bisogna conoscere un metodo preciso e replicarlo così tante volte da renderlo spontaneo.

Ma veniamo adesso alla risposta che ho dato a Silvia per spiegarle il mio Metodo Parlare Chiaro®️. Il Metodo Parlare Chiaro®️ si basa su tre fasi precise: strategia, preparazione e allenamento. La sua peculiare caratteristica è la replicabilità. Una volta che lo avrai imparato, potrai continuare a utilizzarlo in autonomia, guadagnandoci in tranquillità (sarai certo di aver fatto uno speech davvero calzante per il tuo pubblico e strategico per l’obiettivo che vuoi raggiungere) e in risparmio di tempo (ti basterà seguire un processo preciso e avrai il tuo speech pronto, come spiego in questo articolo).

Analizziamo ora brevemente una per una le singole tre fasi.

Il Metodo Parlare Chiaro®️ e le sue tre fasi: strategia, preparazione e allenamento

La fase strategica è quella in cui, insieme, andiamo a formulare il tuo obiettivo e a fare un’analisi precisa e approfondita del tuo pubblico. Bypassando questa fase, potresti anche avere la miglior voce e la miglior postura al mondo, ma il tuo messaggio non arriverebbe. Perchè il tuo pubblico non capirebbe dove lo vuoi condurre e tanto meno perchè dovrebbe “sposare” la tua causa.

Terminata la fase strategica, passeremo alla fase di preparazione, nella quale ti guiderò nella costruzione del tuo discorso, definendone l’apertura, il corpo e la conclusione. Sarà mia cura stimolare la tua creatività e trovare insieme a te possibili idee per impreziosire il tuo speech, rendendolo più chiaro ed emozionante.

Adesso e solo adesso arriverà la fase di allenamento, quella nella quale ti allenerai a esprimere i tuoi contenuti con connessione emotiva col pubblico, usando bene la voce, la gestualità, i movimenti nello spazio…

Ma credimi, quando avrai ben fatto la fase strategica e quella di preparazione, quella di allenamento sarà in discesa! Avrai in testa il flusso del tuo discorso, sarai connesso col tuo obiettivo e con chi ti ascolterà e questo ti aiuterà ad essere tanto più spontaneo nell’uso della voce e della gestualità.

Ma Chiara, tu puoi aiutare tutti?

Sei d’accordo con me che per il successo di una collaborazione cliente/professionista ci vogliano sempre un reciproco impegno e una reciproca collaborazione?

Andiamo a fondo e ti spiego cosa intendo io con reciproco impegno e reciproca collaborazione.

1- Io mi impegno a spiegarti come e perché, per diventare un comunicatore migliore, devi uscire dalla tua zona di comfort ed esplorare nuovi modi di comunicare. Tu ti impegni ad accogliere la sfida e ad adottare nuovi modi di comunicare che all’inizio, molto probabilmente, ti sembreranno strani. Ad esempio, se sei abituato a iniziare tutti i tuoi discorsi salutando il pubblico e presentandoti, io ti allenerò a dismettere questa abitudine e ad adottare l’abitudine di aprire i tuoi speech dicendo qualcosa che il tuo pubblico non si aspetta, per presentarti poi in seconda battuta. Impegnarti significa accogliere la sfida e allenare un nuovo modo di comunicare finchè non diventa la tua normalità.

2- Io mi impegno a costruire i tuoi discorsi con te, ma sei tu che poi dovrai esporlo. E per diventare sempre più bravo, ti dovrai allenare. Attenzione, non sto dicendo che dovrai passare intere giornate a fare prove. Dovrai usare la tecnica dei piccoli passi. Bastano anche solo 5 minuti al giorno di prove per arrivare a fine mese e aver fatto 150 minuti di prove. 2 ore e 50 minuti. Pian piano acquisirai l’abitudine, sentirai lo speech sempre più tuo e acquisirai spontaneità e dimestichezza.

3- Io sono al tuo fianco e ti supporto nel mantenere un atteggiamento positivo e motivante. Tu però devi fare la tua parte. Non guardare sempre e solo a ciò che ancora ti manca (alle tue imperfezioni nell’uso della voce o della gestualità, ad esempio), ma guarda anche e soprattutto ai progressi che stai facendo. E non solo, nei momenti di sconforto, non permetterti di perdere la motivazione. Vai avanti, ridi delle tue papere, affronta il percorso col sorriso e mantieni il focus sul tuo obiettivo.

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A prestissimo!

Chiara

Chiara Alzati Public Speaking
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