Aggiornato al: 15 Dicembre, 2024

Quattro stratagemmi per parlare in video e coinvolgere il tuo pubblico

Se hai letto il mio primo libro, “Video Public Speaking. La guida professionale per comunicare con efficacia davanti alla telecamera. Anche se odi parlare in pubblico”, sai bene quanto io sia convinta del fatto che i video siano uno strumento di comunicazione fondamentale per ogni imprenditore o professionista ambizioso come te. In ogni settore di mercato.

Le prime domande che ti faccio sono: tu hai stabilito un tuo piano editoriale? Su quali canali vuoi pubblicare e con quale frequenza?

 

Chiara Alzati Video Public Speaking
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Nel tuo piano editoriale dovrai inserire certamente diversi tipi di video, proprio per offrire al tuo pubblico una certa varietà di contenuti e capire anche quali contenuti funzionano meglio.

L’errore più frequente che vedo commettere da imprenditori e professionisti è quello di parlare molto del loro prodotto o servizio, dispensando consigli e suggerimenti al pubblico. Il punto è che, tanto più in un mercato competitivo come quello di oggi, pubblicare soltanto video di questo tipo può essere molto rischioso e limitante.

Tecniche per parlare in video: i video di posizionamento

E’ infatti sempre più necessario pubblicare anche i cosiddetti video di posizionamento, ovvero quei video in cui dici espressamente al tuo target cosa ti caratterizza e delimiti bene i confini tra i tuoi competitor diretti e indiretti.

Soffermati a pensare ai tuoi competitor. In che modo tu di differenzi da loro? Perché il tuo metodo di lavoro o il tuo prodotto dovrebbe essere migliore rispetto a quello della concorrenza? Attenzione: deve trattarsi di un elemento concreto e oggettivamente distintivo, come ad esempio il fatto che sei specializzato esclusivamente in una cosa e ti dedichi esclusivamente a quella da X anni. Oppure che hai un call center multilingue attivo 24 ore su 24, oppure che applichi un metodo che ti consente di seguire il cliente in modo molto personalizzato.

Insomma, qual è il tuo fattore unico differenziante? Riflettici e metti la tua risposta nero su bianco.

Ora soffermati a pensare ai tuoi competitor indiretti, ovvero a coloro che risolvono lo stesso problema che ti proponi tu di risolvere, ma in modo diverso.

Lo so, fare video di questo tipo è sempre un po’ una sfida, in fondo si tratta di parlare di te, senza risultare autoreferenziale e al contempo marcando una netta differenza tra te e la concorrenza. Sì, sono video sui quali occorre mettere testa. Tanta testa.

So benissimo che sia più semplice cadere nella tentazione di evitarli. Ma, come ti dicevo, questa non si rivelerà la scelta migliore.

I video educativi

Il secondo tipo di video che deve essere assolutamente presente nel tuo piano editoriale è rappresentato dai video educativi. Si tratta di video nei quali dispensi suggerimenti specifici per risolvere un problema oppure descrivi i classici tre motivi per i quali è importante fare qualcosa. Grazie a questo tipo di video affermi progressivamente la tua autorevolezza nel tuo settore. Molti imprenditori e professionisti mi chiedono: “Ma se pubblico tanti video educativi, non rischio che poi le persone non vengano più da me, perchè imparano già tutto gratuitamente?” e ancora: “Se dico tutto non è che poi la concorrenza mi copia?”

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Sono dubbi leggittimi i tuoi, ma non devono certamente bloccarti dal realizzare video di questo tipo. Mettiti il cuore in pace già all’inizio: ci sarà qualcuno che si accontenterà dei tuoi contenuti gratuiti e anche qualcuno che ti copierà. Ma ci saranno anche moltissime persone attratte dai tuoi contenuti, che ti ammireranno e saranno curiose di conoscerti meglio e ben propense a lavorare con te. E per quanto riguarda i competitor? Tu pensa a dare il meglio di te stesso, a fare video di qualità e con perseveranza. Tutti coloro che ti copieranno saranno solo una tua brutta copia che alla fine ti giocherà a favore, perchè il pubblico ti riconoscerà sempre e comunque come la “bella copia”. Del resto, quante copie esistono della Gioconda? E quante di queste sono famose?

Tecniche per parlare in video: i video sulle FAQ

Un terzo tipo di video che non deve assolutamente mancare nel tuo piano editoriale è rappresentato dai video sulle FAQ: le domande più frequenti. Pensa un attimo: quali sono i dubbi più frequenti o le curiosità che devi soddisfare più frequentemente? Ti chiedono, ad esempio, “Quanto dura il tuo percorso formativo?”, “Quanto costa il prodotto XY?”, “Il tuo servizio vale anche per il mio settore?” e così via. Sono certa che nel frattempo ti siano venute in mente chissà quante altre domande tipiche. Ecco fai una lista di queste domande e registra un video per rispondere a ciascuna di esse. In questo modo avrai sempre sotto mano delle risposte pratiche e puntuali per ogni richiesta e ti risparmierai anche del gran tempo.

Prima di lasciarti però voglio soffermarmi su un aspetto specifico che prima o poi chi fa video si trova ad affrontare: il parlare di se stessi e del proprio brand.

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Da dove deriva il disagio di parlare di sè in video e come puoi superarla

“No, io non parlo di me in pubblico e in video. Mi vergogno.”

“Mi sento a disagio a raccontare mie esperienze personali. Ho paura di apparire autocelebrativo.”

Se anche tu almeno una volta nella vita hai detto o pensato una o più di queste affermazioni, devi assolutamente riflettere sulle tre domande che ti riporto qui di seguito.

  • Prima domanda: quale mia vulnerabilità posso condividere col mio pubblico nell’ottica di fargli capire che anche io sono umano? La condivisione delle proprie vulnerabilità è fondamentale per creare empatia col tuo pubblico. Ogni tanto scendi dal piedistallo, dismetti il ruolo di “maestro” o “maestrina” ed entra nel ruolo di semplice essere umano.
  • Seconda domanda: quale successo ho conseguito e posso condividere col mio pubblico? Sì, lo so. Stai pensando che condividere un successo sia l’apoteosi dell’autocelebrazione. E se invece lo facessi non celebrando te stesso, bensì spiegando passo per passo il percorso che hai fatto per raggiungerlo? E se fosse egoista non condividerlo? Ci hai mai pensato?
  • Terza domanda: qual è l’elemento differenziante tra me e i miei competitor? Come posso comunicarlo affinchè le persone lo capiscano e possano essere libere di scegliere quello che preferiscono? Pensare che comunicare qual è il tuo fattore differenziante significhi autocelebrarsi è fortemente limitante. Facci caso: quanto è importante per te, quando vuoi acquistare un prodotto o un servizio, capire in cosa si differenzia da quelli sul mercato?

In questo articolo trovi altri suggerimenti pratici per vincere la paura della telecamera.

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Chiara Alzati Public Speaking
La Tua Allenatrice di Public Speaking e Video Public Speaking

 

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